Alternanza scuola lavoro 2019, cosa cambia?
A partire dall’inizio dell’anno 2019, l’alternanza scuola lavoro ha vissuto un cambiamento sostanziale, che ha coinvolto ogni suo singolo aspetto. Tale sistema continua a coinvolgere tutti gli alunni che fanno parte del triennio delle scuole superiori, ma diverse disposizioni sono state modificate e la situazione è ben differente rispetto solo a pochi mesi fa.
Basti pensare che la prima novità riguarda il suo nome, che ora è diventato percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO), per rendersi conto di quanto questa situazione sia in continua evoluzione. Vediamo cosa è cambiato nell’alternanza scuola lavoro 2019, dando un’occhiata alle più recenti disposizioni in merito e scoprendo le regole che devono essere rispettate sia dagli alunni, sia dalle scuole stesse.
Alternanza scuola lavoro 2019
Come già accennato in precedenza, l’alternanza scuola lavoro 2019 è conosciuta anche con una denominazione tutta nuova, definita dalla Legge di Bilancio del primo Governo Conte e caratterizzata da una serie di dettami ben definiti. Ovviamente, la prima cosa sapere è cos’è il PCTO e quali sono le sue caratteristiche fondamentali.
Come detto anche prima, si tratta della sigla di un concetto ben più ampio, con la chance di dare vita ad un progetto che non rimanga circoscritto soltanto agli anni scolastici, ma che venga portato avanti anche nei periodi successivi. Fin dagli inizi, l’obiettivo principale dell’alternanza scuola lavoro era proprio quella di indirizzare giovani studenti verso un determinato settore lavorativo, con la possibilità di immergersi nel mondo professionale in tutta tranquillità e con maggiori probabilità di non restare disoccupati.
Ad ogni modo, la definizione del PCTO data dal Miur si basa sull’inserimento di nuovi percorsi professionali, mirati ad un corretto orientamento lavorativo e capaci di fornire una serie di competenze a livello trasversale. Il decreto del Ministero della Pubblica Istruzione risale al mese di febbraio e sottolinea prettamente il carattere obbligatorio di questi percorsi. Non a caso, a partire dallo scorso esame di maturità, i candidati hanno presentato le loro attività svolte in occasione della prova orale. La PCTO o alternanza scuola lavoro ha quindi assunto una rilevanza didattica di primo piano, con la chance di formare nuovi lavoratori in grado di cimentarsi nel modo migliore nel settore da loro selezionato.
Purtroppo, col passare degli anni, non sono mancate le situazioni poco positive derivanti dall’alternanza scuola lavoro 2019. Infatti, diverse aziende hanno approfittato di una misura di questo tipo per far lavorare giovani a costo zero, con misure di puro sfruttamento nei confronti di ragazzi che dovevano imparare a cimentarsi in una determinata professione. Al tempo stesso, in alcune circostanze, l’organizzazione generale si è rivelata piuttosto deficitaria, con alunni spostati da un edificio ad un altro senza sapere davvero cosa dovessero fare.
Le nuove disposizioni riguardanti il PCTO sono state inserite proprio con l’obiettivo di regolamentare una misura che, se portata avanti nel pieno rispetto delle regole, può dare una grossa mano a tanti giovani che sono alla ricerca di una strada positiva nel loro percorso formativo e lavorativo. A tutto ciò bisogna aggiungere l’esigenza di generare un risparmio economico non da poco sulle casse dello Stato italiano, con oltre 56 milioni all’anno in meno di investimento tramite una simile misura.
Nel corso dei prossimi anni, la situazione potrebbe ulteriormente cambiare e il PCTO – Alternanza scuola lavoro 2019 può iniziare a far segnare una serie di effetti positivi, in grado di accompagnare diversi studenti lungo il cosiddetto mondo degli adulti. Ciò che conta è che ci sia la giusta collaborazione tra strutture scolastiche e lavorative, con la prospettiva di indirizzare i giovani verso un percorso lavorativo basato sul completo soddisfacimento di determinati obiettivi prefissati.
Com’è cambiata l’alternanza scuola lavoro?
Come accennato anche nelle righe precedenti, l’alternanza scuola lavoro ha vissuto un’evoluzione davvero notevole, anche se i suoi obiettivi principali non hanno vissuto sostanziali cambiamenti. Infatti, tale misura serve sempre ad integrare le conoscenze teoriche in aula con quelle pratiche in una sede lavorativa. Tuttavia, lo sviluppo delle proprie competenze interdisciplinari costituisce un’evoluzione non da poco, con la chance per ogni alunno di conoscere le proprie effettive qualità e intraprendere il percorso di studio più adatto alle proprie attitudini, senza rischiare di trovarsi nel mondo lavorativo senza le armi a propria disposizione.
Un altro elemento molto interessante riguarda le ore dell’alternanza scuola lavoro di ultima generazione. Il monte ore è stato sostanzialmente dimezzato rispetto alla formula precedente. Vediamo quali sono le novità sotto questo aspetto:
- per quanto riguarda gli Istituti Professionali, la durata deve essere di almeno 180 ore durante l’ultimo triennio, anziché le 400 della misura precedente;
- una situazione simile concerne gli Istituti Tecnici, con una durata minima di 150 ore in tre anni in luogo delle 400 precedenti;
- infine, chi frequenta un Liceo è tenuto a prendere parte ad almeno 90 ore di alternanza scuola lavoro nel proprio triennio, e non più 200 come prima.
Queste sono solo disposizioni da rispettare in linea di massima, ma ciascun istituto scolastico può scegliere di ampliare la durata dei propri progetti in piena autonomia. L’importante è che vengano conseguiti i risultati desiderati, garantendo ad ogni studente tutto ciò che serve per affrontare al meglio prima l’università e poi il mondo lavorativo.
Non bisogna inoltre dimenticare la differenza tra alternanza scuola lavoro e PCTO per quanto riguarda il contesto puramente organizzativo. Il cambiamento coincide con un contesto prettamente concettuale, dato che nel secondo caso vengono poste in evidenza le esperienze per classe intera in base alla loro effettiva organizzazione. In pratica, il PCTO non è altro che una versione riveduta e corretta dell’alternanza scuola lavoro, con lo scopo principale di definire al meglio le sue prerogative. Viene anche valorizzata la figura dei tutor scolastici, che devono individuare i partner giusti e curare ogni aspetto del progetto nei minimi dettagli.
Nuova alternanza scuola lavoro, è ancora obbligatoria?
L’ultima domanda che ci si può porre riguarda l’obbligo o meno dell’alternanza scuola lavoro 2019, con la chance di sapere per quali scuole vige l’obbligo alternanza scuola lavoro. Ad ogni modo, bisogna seguire una serie di regole inerenti al minimo di ore da dover garantire agli studenti per un’alternanza scuola lavoro obbligatoria. Tuttavia, fino agli esami di maturità 2019, il requisito relativo allo svolgimento del PCTO non veniva considerato come un parametro obbligatorio per essere ammessi alle varie prove, anche se ha costituito un valido titolo preferenziale per ottenere un risultato finale maggiormente soddisfacente.
Sia i Licei che gli Istituti Tecnici e Professionali sono dunque tenuti a rispettare una regola di questo genere e garantire ai propri alunni un percorso di alternanza scuola lavoro all’insegna della formazione ideale. Inizialmente, si pensava addirittura che tale progetto potesse diventare volontario e non più obbligatorio, con diverse scuole che avrebbero avuto la facoltà di non inserirla nel proprio programma formativo. La Legge di Bilancio non ha proprio stabilito una regola di questo tipo, ma le limitazioni non sono mancate e la misura continuerà a far storcere il naso a tanti.
Nel complesso, l’alternanza scuola lavoro obbligatoria può costituire un volano molto interessante per giovani studenti che hanno la necessità di formarsi a dovere in vista della loro scelta universitaria. La prospettiva è quella di entrare nel mondo lavorativo senza particolari preoccupazioni e di trovare il percorso professionale adatto ai propri gusti e alle proprie esigenze. Ovviamente, sta alle scuole e alle aziende saper trovare i giusti punti di incontro per fornire ai giovanissimi un’esperienza che possa diventare utile nel tempo.