Come scegliere la scuola superiore?
La scelta della scuola superiore è tra le decisioni più importanti per un ragazzo che ha appena terminato la prima fase del suo percorso di studi. La difficoltà maggiore che si incontra è dovuta alla vasta offerta formativa a disposizione oggi degli studenti.
A ciò, si vanno ad aggiungere le eventuali pressioni dei genitori per un determinato indirizzo scolastico e una personalità del ragazzo non ancora formata. Bisogna poi tenere in considerazione sia la propensione naturale dello studente sia le prospettive di lavoro che una scuola rispetto a un’altra può offrire.
Indice:
- Come aiutarsi nella scelta della scuola?
- Scegliere la scuola superiore per il figlio, è consigliato?
- Quali scuole superiori ci sono?
- Elenco sommario scuole superiori
- Liceo o istituto professionale?
Come aiutarsi nella scelta della scuola?
Se il giovane si è già fatto un’idea precisa su quale indirizzo scolastico scegliere, tutto diventa più semplice. Se, invece, si è in una situazione in cui si brancola nel buio, può rivelarsi di fondamentale importanza il questionario per l’orientamento alla scuola superiore, strumento messo a disposizione da diversi istituti scolastici per aiutare lo studente che frequenta l’ultimo anno della scuola media a prendere una decisione definitiva sul proprio futuro.
In genere, il questionario verte su domande mirate, a cui l’alunno deve rispondere in maniera sincera, libero da pregiudizi. Una delle domande più ricorrenti verte sulle materie preferite e su cui si vorrebbe approfondire una volta terminata la terza media. Le materie più affini vengono spesso accoppiate: matematica e scienze, italiano e storia, inglese e francese, disegno tecnico e informatica. Alcuni questionari possono inoltre includere anche l’educazione fisica.
Lo stesso quesito viene poi posto in forma negativa, viene cioè chiesto allo studente di indicare la coppia di materie che invece non gradisce. Un’altra domanda simile interroga il ragazzo su quale sia la materia dove si ricevono di solito le maggiori soddisfazioni a livello personale e non in termini di voti. Infatti, non c’è sempre una correlazione tra voti alti e interessi specifici verso la materia.
Molti dei questionari di orientamento per la scuola superiore proseguono quindi con domande mirate a conoscere le idee dello studente sul percorso che intende affrontare una volta terminata la scuola superiore. Tra le opzioni disponibili si possono trovare: iscrizione all’Università, studio all’estero, ricerca di un lavoro specializzato, l’apprendimento di una professione.
Sempre per quanto riguarda le domande del questionario inerenti al futuro dello studente, una in particolare si sofferma sul sogno lavorativo: vengono prese in considerazione professioni specifiche, che vanno da quelle puramente scientifiche (chimico, fisico, informatico, astronauta, ricercatore) a quelle umanistiche (professore, archeologo, giornalista).
Oltre a quesiti specifici sulla scuola, il questionario di orientamento per la scuola superiore può includere domande originali, che a prima vista possono sembrare totalmente fuori contesto. Ad esempio, alcuni test potrebbero presentare un elenco di personaggi famosi accanto ai quali lo studente è chiamato a mettere una crocetta in base alla propria preferenza.
In uno stesso elenco si potrebbero trovare Alberto Angela, Carlo Cracco e Rita Levi di Montalcini. Se la scelta ricade sul primo, potrebbe essere un indizio sulla passione del ragazzo per l’archeologia e il giornalismo. Occorre però valutare la risposta nel contesto generale del questionario, perché lo stesso studente potrebbe aver scelto in precedenza matematica e scienza come sue materie preferite.
Tra le domande cosiddette alternative, i questionari potrebbero includere quesiti rivolti ad approfondire le attività dello studente al di fuori della scuola. Una domanda che ricorre spesso in un test sugli interessi può avere come oggetto gli hobby dei ragazzi nel tempo libero: guardare serie TV o film in lingua originale, leggere e visitare le mostre attualmente in corso, creare siti Internet e realizzare dei video per la condivisione in rete, avere un hobby pratico come la cucina o il disegno, replicare o reinventare esperimenti.
Anche in questo caso, le opzioni assegnate al quesito non sono casuali. Se, ad esempio, lo studente risponde che preferisce la lettura ad un hobby pratico, molto probabilmente preferirà un percorso di studi ad indirizzo umanistico. Se, invece, l’alunno mostra una certa indecisione nello scegliere tra un hobby manuale e la creazione di un sito web, si dovrebbe indagare più a fondo, dal momento che non si potrebbe escludere a priori sia l’indirizzo scientifico che uno tecnico.
Poiché esistono numerosi questionari di questo tipo in rete, la scelta più consigliata è di ripetere più volte differenti test e verificare se ciascuno di essi alla fine assegna lo stesso risultato o uno diverso. Se l’esito è sempre uguale, esistono valide argomentazioni per cui credere che la scelta della scuola superiore sia pressoché definitiva. Al contrario, se si notano risultati differenti tra un questionario e l’altro, è opportuno fare altre riflessioni sui reali interessi dello studente e sulle materie in cui è portato. In questi casi, meno confusione si fa e meglio si opera, soprattutto per il bene del ragazzo.
Scegliere la scuola superiore per il figlio, è consigliato?
Se ci si sta domandando come scegliere la scuola superiore per il figlio, si sta affrontando la questione in maniera errata. La maggior parte degli addetti ai lavori sconsiglia ai genitori di prendere una decisione così importante sostituendosi di fatto ai propri figli.
Anche se un padre o una madre dovrebbero conoscere meglio di chiunque altro i propri figli, la scelta della scuola superiore dovrebbe spettare unicamente a chi frequenterà quell’istituto nei cinque anni successivi, studiando le materie previste.
Se poi, malauguratamente, il percorso dovesse presentare difficoltà non preventivate alla vigilia, lo scenario più realistico vedrebbe lo studente rinfacciare ai propri genitori o la scelta compiuta qualche tempo prima al suo posto. Inevitabilmente, a seguito delle vicissitudini affrontate sia in orario scolastico che a casa, il ragazzo arriverebbe allo scontro con gli stessi genitori.
Al momento di una decisione tanto importante, dunque, il ruolo dei genitori dovrebbe essere quello di supporto per il proprio figlio, qualunque decisione prenda per il proseguimento della sua formazione.
Un altro aspetto importante di questo tema è la responsabilità dello studente. Se un genitore si sostituisce al figlio nello scegliere l’indirizzo scolastico al termine della scuola media, si va di fatto a togliere responsabilità al ragazzo. Fare l’esatto contrario, invece, permetterebbe al proprio figlio di essere maggiormente responsabile delle scelte che compie.
Diversi studiosi confermano come la responsabilizzazione di un figlio adolescente, pronto a trasferirsi alla scuola superiore una volta completati gli studi alle medie, possa dare una grande mano nell’affrontare gli anni successivi con maggiore consapevolezza e serietà, contribuendo a un miglioramento anche a livello scolastico. Sono dunque più i contro che i pro in un’eventuale scelta della scuola superiore da parte di un genitore al posto del figlio. È preferibile, invece, che sia il giovane studente a decidere, anche nel caso prenda una scelta sbagliata.
Quali scuole superiori ci sono?
Se fino a qualche anno fa l’offerta formativa era ristretta a pochi istituti, la situazione attuale è radicalmente diversa. Fare un elenco di tutti gli indirizzi di scuole superiori disponibili è un’impresa ardua da compiere. Da questo punto di vista, i vecchi studenti non rimpiangono i nuovi colleghi di oggi.
Prima dell’elenco completo, è opportuno dividere le decine di indirizzi scolastici in tre macro aree distinte:
- licei;
- istituti tecnici;
- istituti professionali.
A seconda del suo collocamento, ogni indirizzo scolastico presenta dei tratti in comune. Il liceo in sé è giudicato come la versione più intellettuale dell’istruzione secondaria. Da una parte, i licei presentano dei vantaggi, dall’altra parte delle criticità. Infatti, così come vengono raggiunti standard elevati in ambito scolastico, allo stesso tempo si corre il rischio di vivere un’esperienza troppo lontana dalla realtà che ci circonda oggi. Coloro che stravedono per i licei ne lodano gli strumenti metodologici e culturali che riescono a trasmettere a ciascun studente, mentre i detrattori evidenziano lo scollamento tra questi istituti e la società attuale.
Gli istituti tecnici, al contrario, sono considerati come l’approdo più sicuro se al termine del percorso di cinque anni ci si voglia rapportare al mondo del lavoro con indubbi vantaggi rispetto a una formazione liceale, dove tirocini, laboratori formativi ed esperienze dirette nelle aziende non sono contemplate. Rispetto ai licei, dunque, un approccio completamente diverso, che richiede allo stesso tempo anche una mentalità differente. Greco, latino, musica, disegno, matematica e scienze umane qui lasciano spazio al pragmatismo, indipendentemente dagli undici indirizzi scolastici presenti (a loro volta suddivisi in settore economico e tecnologico). Tornando al questionario per la scuola superiore, un istituto tecnico potrebbe essere l’approdo più naturale per una persona che alla visione di una mostra preferisce stare davanti al computer a progettare un nuovo sito Internet mediante gli strumenti che oggi il web concede a tutti.
Inoltre, è importante sottolineare come gli istituti tecnici consentano ai loro studenti di personalizzare il proprio percorsi di studi, sia all’ultimo biennio che al quinto anno. In terza e quarta superiore, la percentuale di materie personalizzabile è pari a un terzo di quelle previste dall’offerta formativa. Al quinto anno, invece, la percentuale sale al 35 per cento.
L’ultima proposta arriva dagli istituti professionali. Rispetto agli istituti tecnici, il livello di personalizzazione cresce ulteriormente. Fin dal primo biennio lo studente può decidere fino a un quarto delle materie verso cui ha maggiore interesse. Nel secondo biennio, invece, arriva a scegliere fino al 35 per cento delle materie, per poi raggiungere il 40 per cento in occasione dell’ultimo anno.
Elenco sommario delle scuole superiori:
- Licei: liceo artistico, liceo delle scienze umane, liceo scientifico, liceo classico, liceo musicale e coreutico, liceo linguistico, liceo dello sport.
- Istituti tecnici: amministrazione, marketing e finanza, tecnico economico, turismo, trasporti e logistica, costruzioni-ambiente-territorio, agraria-agroindustria-agroalimentare, chimica e biotecnologie, comunicazione e grafica, telecomunicazioni e informatica, energia-meccatronica-meccanica, elettrotecnica e elettronica.
- Istituti professionali: manutenzione e assistenza tecnica, produzioni industriali e artigianali, servizi socio-sanitari, commerciali, ospitalità alberghiera, enogastronomia, agricoltura.
Liceo o istituto professionale?
In tempi di crisi occupazionale e di fronte a un tasso di disoccupazione giovanile elevato, nella scelta della scuola superiore ci si domanda sempre di più quali possano essere gli sbocchi lavorativi una volta terminato il percorso di studi.
La domanda che più di qualcuno si pone è la seguente: quale scuola superiore scegliere per trovare lavoro? Fermo restando che la decisione finale spetta al ragazzo e non ai genitori, in ambito lavorativo bisogna tenere in grande considerazione gli istituti professionali.
Il nome stesso indica una precisa scelta formativa operata da questi istituti, rimasti negli ultimi anni per lungo tempo lontano dai riflettori a favore dei licei e degli istituti tecnici. Oggi gli istituti professionali vengono rivalutati da chi desidera lavorare al termine del percorso scolastico, potendo disporre di tutti gli strumenti e delle conoscenze indispensabili per iniziare una carriera lavorativa.
Tra istituto professionale e liceo le differenze principali riguardano la maggiore personalizzazione del percorso di studi per gli studenti che scelgono un indirizzo professionale rispetto ad un liceo classico, dove invece i 5 anni rispettano una tabella di marcia uniforme per tutti i licei.
Inoltre, gli istituti professionali danno l’opportunità agli studenti di raggiungere una qualifica regionale dopo tre anni di attività, in aggiunta al diploma conseguibile al termine del quinto anno. Ciò significa che un ragazzo dopo tre anni in un istituto professionale può già entrare nel mondo del lavoro mediante una qualifica elementare.
Nulla di paragonabile, dunque, a quanto avviene durante il percorso all’interno di un liceo, dove il diploma dopo cinque anni da solo risulta insufficiente. Se da un istituto professionale si riceve una formazione finalizzata ad una specifica professione lavorativa, in un liceo tutto questo non avviene.
Per questo motivo, se l’obiettivo è di trovare da subito un’occupazione lavorativa senza passare per l’Università, la scelta dovrebbe ricadere inevitabilmente sugli istituti professionali, andando quindi a scartare i licei.