Studiare Meglio
Sviluppare un metodo di studio davvero efficace è difficile e le strategie più diffuse sono anche le meno produttive
Sviluppare un proprio metodo di studio che permetta di sfruttare al meglio il tempo raggiungendo i migliori risultati è una delle sfide più difficili per gli studenti. Ma esiste davvero un metodo di studio efficace e valido per tutti gli studenti che devono preparare un esame? In un articolo della scorsa settimana, il quotidiano on line il Post ha raccolto e sintetizzato una serie di studi sull’apprendimento per capire se davvero sia possibile individuare delle tecniche di studio universali.
I metodi più diffusi sono i meno efficaci
I metodi di studio più diffusi tra gli studenti di tutto il mondo sono anche i meno efficaci. La convinzione che leggere più volte la stessa pagina significhi assimilare più informazioni sul suo contenuto è generalmente sbagliata; uno studio della Washington University dimostra come le letture successive alla prima sono parziali e superficiali. Durante la seconda lettura lo studente è sbrigativo, legge ripetendo a se stesso: “questo lo so già, questo lo so già”. Il testo non viene approfondito, si ha la convinzione di conoscerne bene il contenuto anche se ci sono delle lacune.
Anche sottolineare le frasi più importanti con un evidenziatore è un metodo comune, che sfrutta le potenzialità della memoria visiva ma che rischia di portare a una conoscenza frammentaria del testo. Un altro metodo comune è quello di riassumere il contenuto delle pagine da studiare. È una tecnica dispendiosa, richiede molto tempo e i risultati non sempre sono proporzionati alle ore impegnate per riassumere. Inoltre, questa tecnica presenta limiti simili alle riletture, concluso il riassunto lo si studierà in modo sbrigativo.
Cosa fare allora?
Molte ricerche consigliano di utilizzare tecniche più dinamiche e stimolanti. Per esempio, un metodo efficace è quello di farsi delle domande subito dopo la prima lettura. Questa tecnica permette di individuare più rapidamente quali sono le nozioni già assimilate e quali, invece, dovranno essere approfondite. Molti libri di testo ormai offrono delle domande di auto-verifica alla fine dei capitoli. Accorgersi di non sapere qualcosa e andare a rivederlo è un metodo molto efficace per fissare la nozione. Al posto dei riassunti, poi, è meglio utilizzare schemi e grafici che stimolino la memoria in modo più dinamico.
La nostra mente funziona per associazioni visive e spaziali, cambiare il luogo di studio stimola il nostro cervello che ricorda meglio. Invece di studiare sempre nello stesso posto, quindi, è meglio studiare in ambienti sempre diversi.
Quanto tempo passare sui libri?
La convinzione diffusa è che per avere migliori risultati serva passare molto tempo sui libri ma gli esperti consigliano di ridurre la durata delle sessioni di studio per aumentare la frequenza. Sono meglio quattro sessioni di studio da mezz’ora che una sola da due ore.
Molti tendono a concentrare lo studio nei giorni immediatamente precedenti a una verifica ma, sul lungo periodo, le informazioni acquisite in fretta e all’ultimo momento si perdono. Per consolidare l’apprendimento è molto meglio separare lo studio vero e proprio dal ripasso. Infine, è utile diversificare le materie e gli argomenti studiati durante la stessa sessione.